Riassunto e Analisi del Romanzo di Pirandello
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Il fu Mattia Pascal è uno dei romanzi più celebri di Luigi Pirandello, pubblicato nel 1904. Con una storia tanto originale quanto profonda, l’opera esplora il tema dell’identità e della libertà individuale, mettendo in discussione il concetto stesso di esistenza.
Il protagonista, Mattia Pascal, è un uomo che si trova a vivere una seconda vita, ma scopre presto che la libertà assoluta non è priva di conseguenze. Cosa significa davvero essere se stessi? È possibile sfuggire al proprio destino? Sono solo alcune delle domande che emergono da questo capolavoro
Pirandello e la nascita del romanzo
Pirandello scrisse Il fu Mattia Pascal in un periodo di grande fermento culturale. Il primo Novecento fu un’epoca di profonde trasformazioni, e la letteratura iniziava a mettere in discussione le certezze del passato.
L’autore, noto per la sua riflessione sulla crisi dell’identità, trasforma il suo protagonista in un uomo che letteralmente muore e rinasce, sperimentando cosa significhi vivere senza un’identità ufficiale. Il romanzo anticipa molte delle tematiche che Pirandello svilupperà poi nel teatro e in altre opere, come Uno, nessuno e centomila.
La prima vita di Mattia Pascal
Mattia Pascal è un uomo insoddisfatto della sua esistenza. Vive in un piccolo paese soffocante, intrappolato in un matrimonio infelice con Romilda e oppresso dalla suocera tirannica.
Un giorno, stanco della sua vita mediocre, decide di partire per Montecarlo. Qui, per un incredibile colpo di fortuna, vince una somma di denaro al casinò. È la svolta che aspettava.
Nel frattempo, però, nel suo paese viene ritrovato un cadavere e tutti credono che sia lui. La notizia della sua presunta morte lo raggiunge e gli offre un’opportunità unica: scomparire e ricominciare da zero.